3 regole per aprire un ristorante di successo
Secondo una recente ricerca di Unioncamere-Infocamere, dal 2011 al 2015 l’apertura di nuovi ristoranti e bar in Italia è aumentata del 10%.
Un’ottima notizia che testimonia la condizione di un settore sempre più appealing e dinamico.
Non è tutto rose e fiori, però: sempre secondo la stessa ricerca, il 75% di questi ha chiuso entro 5 anni e quasi un ristorante su due non ha superato il terzo compleanno.
Tradotto? È semplice aprire un ristorante, ma è difficile portarlo al successo.
Ecco 3 consigli per aprire un ristorante di successo.
1. Non solo food: punta sull’experience
Cosa cercano i clienti quando decidono di uscire a cena? Buona cucina, location accogliente, atmosfera piacevole, servizio attento e tanto altro.
Tradotto: i clienti di un ristorante cercano un’esperienza completa e appagante.
Per questo, per aprire un ristorante di successo oggi, bisogna fare attenzione a non trascurare alcun dettaglio: dall’arredamento alla musica, dall’offerta alla carta fino alla lista dei drink.
Tutto, all’interno di un ristorante di successo, deve contribuire a creare un’esperienza magnetica, capace di attrarre il cliente, di farlo sentire a suo agio e di farlo tornare ogni volta alla ricerca di una nuova appagante emozione.
2. Posizionati in maniera distintiva
Il rischio che si corre, nell’aprire un ristorante, è quello di non offrire ai clienti una valida alternativa rispetto a quanto c’è già sul mercato.
Sempre più spesso, infatti, si ripetono ristoranti fotocopia che sembrano usciti da un generatore di imprese standard.
Per aprire un ristorante di successo, invece, è fondamentale avere una chiara idea di cucina da esprimere in ogni dettaglio del locale, in modo sempre distintivo.
Che si tratti di una cucina tradizionale, regionale, moderna, innovativa o sperimentale assicuratevi di offrire al cliente un tocco esclusivo ed una motivazione concreta per scegliere voi e non un concorrente.
Perché l’unicità è la chiave del successo.
3. Scegli materie prime di alta qualità
Un ristorante di successo sa come deliziare il palato degli ospiti: le portate ricche di gusto e sapore si fanno ricordare a lungo e generano nei clienti la voglia di tornare.
Per realizzare un piatto d’eccellenza, la componente che non può mancare è una materia prima di alto livello. Ancor meglio se è legata al territorio o se è espressione di una DOP o DOCG che ne testimonia la provenienza.
Perché tutto questo focus sulle materie prime?
Per almeno 3 motivi:
Primo, perché i clienti oggi non vogliono semplicemente “mangiare” ma vogliono scoprire ed apprendere. Utilizzare eccellenze del territorio o materie prime ricercate aiuta a costruire intorno al piatto un’identità e una storia, che va oltre la dimensione palatale.
Secondo, perché una materia prima di alta qualità garantisce al piatto un sapore unico ed inconfondibile. Ecco spiegato perché, nonostante all’estero si ostinino a replicare le ricette Made in Italy, senza i giusti ingredienti il risultato non regga il confronto.
Terzo, perché una materia prima ricercata – non per forza costosa, attenzione! – giustifica un prezzo più alto del piatto. Sareste disposti a pagare di più se sapeste che il sugo della vostra pastasciutta è realizzato con del Pomodoro Pera d’Abruzzo, eccellenza regionale pluripremiata? Forse sì.
Visione a 360°, chiara idea di cucina e attenzione per le materie prime.
Come si diventa un professionista della ristorazione? Solo con un corso di cucina professionale, progettato per offrire una formazione completa a chi della cucina è l’anima: lo Chef.
Diffidate delle scorciatoie e scegliete solo percorsi validi: come l’Accademia Italiana Chef che offre moduli formativi ricchi di teoria e pratica, e garantisce tirocini all’interno di ristoranti qualificati. Un grande vantaggio competitivo, per consentirvi di sbirciare le best practices dei migliori ristoranti e di raccogliere idee vincenti per la vostra attività.
Articolo realizzato da: OFFICINATESTI.com